Novità per il Superbonus in edilizia

on 3 Marzo 2023

Nel 2023 il Superbonus cambierà

La Normativa è in fase di revisione complessiva in sede parlamentare.

Ecco il testo del Decreto-legge n. 11/2023 che pone fine allo sconto in fattura e alla cessione dei crediti edilizi, pubblicato in Gazzetta Ufficiale del 16.02.2023 n. 40. Il testo è composto da soli 3 articoli:

  • 1. Modifiche alla disciplina relativa alla cessione o sconto in luogo delle detrazioni fiscali di cui all’articolo 121 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 luglio 2020, n. 77
  • 2. Modifiche in materia di cessione dei crediti fiscali
  • 3. Entrata in vigore

A partire quindi dal 17 febbraio 2023 non è più possibile utilizzare le forme alternative alla detrazione fiscale per gli interventi edilizi indicati all’art. 121, comma 2 del Decreto Rilancio [n. 34/2020], ovvero in relazione a interventi di:

  • Recupero del patrimonio edilizio;
  • Efficienza energetica;
  • Adozione di misure antisismiche;
  • Recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti;
  • Installazione di impianti fotovoltaici;
  • Installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici;
  • Superamento ed eliminazione di barriere architettoniche.

Con alcune esclusioni. Eccezioni

Per quanto riguarda queste ultime, si stabilisce che le disposizioni di cui al comma 1 articolo 2 del presente decreto, non si applicano alle opzioni relative alle spese sostenute per gli interventi di cui all’articolo 119 del Decreto Rilancio (n. 34/2020], ovvero:

  • per gli interventi, diversi da quelli effettuati dai condomìni, per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023 risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata [CILA];
  • per gli interventi effettuati dai condomìni, per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023 risulti adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori e risulti presentata la comunicazione di inizio lavori asseverata [CILA];
  • per gli interventi comportanti la demolizione e la ricostruzione degli edifici, per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023 risulti presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo.

Il comma 3 inoltre stabilisce che, le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano alle opzioni relative alle spese sostenute per gli interventi diversi da quelli di cui all’articolo 119 del Decreto Rilancio [n. 34/2020], per i quali in data antecedente al 17 febbraio 2023:

  • risulti presentata la richiesta del titolo abilitativo, ove necessario;
  • per gli interventi per i quali non è prevista la presentazione di un titolo abilitativo, siano già iniziati i lavori;
  • risulti regolarmente registrato il contratto preliminare ovvero stipulato il contratto definitivo di compravendita dell’immobile nel caso di acquisto di unità immobiliari ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 3, del testo unico delle imposte sui redditi approvato con decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, o ai sensi dell’articolo 16, co. 1-septies, del Decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90.

Tra le novità che verranno introdotte: L’agevolazione per molti scenderà dal 110% al 90% e ci saranno alcune nuove regole. Il Governo precedente ha lavorato per cambiare il contributo per i lavori di efficientamento energetico nelle abitazioni, tentando di risparmiare alcuni miliardi di euro nei prossimi anni. Contemporaneamente, tra decreto Aiuti quater e legge di Bilancio, si è tentato di sbloccare il caos sulla cessione del credito, aiutando imprese edilizie e banche, ma anche di introdurre ulteriori strette per limitare le frodi. Il prossimo anno, quindi, questo bonus rimarrà ancora uno tra i più onerosi per le casse dello Stato, ma anche tra i più vantaggiosi per i cittadini, ma bisognerà stare attenti ai nuovi limiti e requisiti. Vediamo nel dettaglio tutte le regole per il 2023.

Superbonus 2023, chi lo riceverà al 90% e chi al 110%

Nel 2023 l’aliquota del Superbonus scenderà al 90%. Riguarderà tutte le spese, ma non quelle per i lavori nei condomini per cui è stata depositata la Cilas [Comunicazione di inizio lavori asseverata superbonus] entro la fine del 2022. Le scadenze, in realtà, sono due: entro il 25 novembre o entro il 31 dicembre, per le delibere già approvate entro il 18 novembre. In questo caso è obbligatoria un’autocertificazione dell’amministratore dei condominio sulla data dell’assemblea in cui è arrivata la delibera. In caso di falsa dichiarazione scattano le sanzioni, anche penali. Tutto ciò vale anche per i cosiddetti condomini «familiari» [immobili di un unico proprietario o in comproprietà con massimo quattro unità immobiliari per uso residenziale e accatastate in modo distinto]. Lo sconto fiscale al 110% vale infine per interventi di demolizione e ricostruzione se si è fatta domanda al Comune entro il 31 dicembre 2022.

Superbonus, cosa cambia per le villette

Per chi ha realizzato almeno il 30% dei lavori entro il 30 settembre vale il Superbonus 110% fino al 31 marzo 2023, poi scende al 90%. Per chi non avviato i lavori entro quella data ci saranno nuove regole per villette e immobili autonomi: potranno usufruire dello sconto solo coloro che usano quella come abitazione principale e che hanno un reddito di riferimento entro i 15mila euro annui, sommando i redditi della famiglia e dividendoli per i nuovi quozienti familiari. In questo caso non viene riconosciuta l’agevolazione al familiare convivente del proprietario.

I lavori ammessi

Per avere lo sconto bisogna realizzare almeno uno tra i lavori trainanti, a cui si possono aggiungere altri interventi [i cosiddetti trainati].

I primi sono: cappotto termico o interventi sulle parti comuni degli edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti per il riscaldamento, il raffrescamento o la fornitura di acqua calda sanitaria.

I secondi: il montaggio di pannelli solari; il montaggio di accumulatori di energia collegati ai pannelli solari; gli interventi previsti dal vecchio ecobonus; la realizzazione delle colonnine per caricare le batterie delle auto elettriche.

I limiti di spesa e le regole nel 2023

Dal 1° gennaio ci si potrà rivolgere solo a imprese edili che posseggono o hanno chiesto la certificazione Soa per appalti che valgono oltre 516 mila euro. Questa attestazione garantisce che l’impresa abbia la competenza necessaria e gli adeguati mezzi economici per portare a termine i lavori: un modo per evitare alcune truffe degli ultimi due anni, con soldi rubati allo Stato e lavori fantasma. Come nel 2022 i limiti di spesa per il cappotto termico vanno dai 30mila ai 50mila euro a seconda del tipo di abitazione, mentre gli interventi sulle parti comuni degli edifici hanno soglie di spesa tra i 15mila e i 30mila euro.

Le scadenze del Superbonus

Queste le nuove scadenze del Superbonus:

  • edifici unifamiliari [le villette, immobili residenziali funzionalmente indipendenti]: la scadenza per lo sconto al 110% è il 31 dicembre 2022 se entro il 30 settembre risulta effettuato almeno il 30% dei lavori, altrimenti lo sconto scende al 90% per chi ha un reddito entro i 15mila euro;
  • edifici di Iacp ed enti assimilati: 31 dicembre 2023 a condizione che entro il 30 giugno 2023 sia effettuato il 60% dei lavori, con sconto al 110% o al 90% a seconda di quando è stata depositata la Cilas;
  • condomini ed edifici a proprietà unica e con un numero di abitazioni da 2 a 4: la scadenza è il 31 dicembre 2023, con sconto al 110% o al 90% sempre a seconda di quando è stata depositata la Cilas;

Cosa cambia su cessione del credito e sconto in fattura

Per usufruire del credito d’imposta maturato, al 110% o al 90%, si potrà ancora: portare in detrazione il credito nella dichiarazione dei redditi; cedere il credito d’imposta alle banche; ottenere uno sconto in fattura dall’impresa edile. Le novità del 2023 consistono in un ampliamento delle cessioni che possono essere fatte nel sistema bancario, per consentire agli istituti di cedere i crediti in pancia e acquistarne di nuovi. La prima cessione può essere fatta a chiunque, le altre sono valide solo se ci si rivolge al sistema finanziario regolamentato per legge. Si possono fare fino a tre cessioni e le banche possono poi dare i loro crediti a correntisti con partita Iva in ogni momento. Infine chi ha acquistato crediti fino al 31 ottobre può utilizzarli in un arco di tempo più lungo, cioè fino a 10 rate e le imprese in difficoltà che non riescono a cederli possono chiedere prestiti ponte con garanzia statale fornita da Sace [Assicurazione al Credito].

gianni-milaneseMarzo 2023 – Fonti Web

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